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Benvenuto nel mio blog! Quella che senti in sottofondo è la mia canzone preferita: The Thrills - Big Sur.

martedì, febbraio 07, 2006

Uno splendido concerto

Quello che ho visto ieri al Nelson Mandela Forum è un concerto che non scorderò facilmente, dato che ho potuto vedere una delle mie band preferite, a cui si aggiungono quelle poche canzoni cantate dal gruppo spalla che ha aperto il concerto, il mio gruppo in assoluto preferito... I Thrills!!! Fino a 2 giorni fa pensavo di assistere al concerto degli Oasis aperto dagli Stereophonics (altra band molto apprezzata), ma poi a causa di alcuni problemi familiari i ragazzi Gallesi non hanno potuto accompagnare i fratelli Gaallagher, e così sono subentrati gli irlandesi dei Thrills... Immaginate la mia espressione quando il giorno prima del giorno guardando casualmente Mtv leggo il cambiamento di programma... Cavolo il mio sogno si avvera, vedo i Thrills e gli Oasis insieme!!!
Allora, arrivo a Firenze con la famiglia (che ringrazio per questa oppotunità), cambio il biglietto, mangio un panino, sono le 20:30, il concerto inizia tra mezz'ora "ma no, è ancora presto per entrare" dice l'esperto di concerti Satana "è capace inizieranno due ore dopo, come a tutti i concerti rock". Comunque non ci va di stare ancora fuori al freddo, così ci decidiamo di entrare. Mentre mi staccano il tagliando sento un boato "impossibile che siano già qui, manca mezz'ora" mi dico. Inizio a sentire una melodia troppo nota, e la canticchio, la so a memoria "ma questi sono... Incredibile..." Mi precipito nel palazzetto. Si erano appena abbassate le luci. Si sentono suonare i primi accordi indistinguibili di "Whatever happen Corey Haim?". La musica è bellissima, mi entra nelle orecchie, nel cervello, nell'anima, non posso smettere di cantarla. Ci facciamo largo tra la folla e prendiamo i posti. I Thrills suonano altre due canzoni, una nuova che prenderà posto nel prossimo album, e l'emozionante "Santa Cruz". Conor Deasy, il cantante, ha una voce irresistibile, e dal vivo anche la melodia sembra più bella, ti travolge. Finito di suonare i Thrills annunciano che dopo poco sarebbero arrivati gli Oasis, e se ne vanno tra gli applausi. Per me il concerto sarebbe potuto anche finire qui, ma come se non bastasse ecco gli Oasis. Il pubblico va in delirio, c'è un urlo assordante al loro arrivo sul palco. Noel borbotta un "buonasera" in un italiano un po' storpiato, e la gente impazzisce. Bandiere inglesi dappertutto. striscioni, birre, maglie del Manchester City (per chi non lo sa la squadra che tifano gli Oasis), canne e sigarette. Gli Oasis attaccano con "Turn up the sun", la folla salta e batte le mani. Tutti sanno le canzoni a memoria. Liam regola l'altezza del microfono al suo petto e canta piegato che sembra uno scoliotico con la gobba. La seconda canzone è "Bring it down", seguono poi l'esplosiva "Lyla", "Keep the dream alive", "A bell will ring". Adesso tocca a Noel con la più melodica "The importance of being idle". Dal nuovo album con "Part of the Queue" e "Love like a bomb" si arriva agli esordi, passando per "She's electric" e "Morning Glory", "Rock'n Roll star" e "Stand by me". Gli Oasis si riposano 2 minuti, poi di nuovo sul palco. La folla li chiama. Un ragazzo riesce a salire e ad abbracciare Liam, tira fuori il cellulare e si fa una foto con lui, gli stringe la mano e poi viene portato via dai bodyguard. Liam sorride e dice solo due parole, schietto: "Live Forever", come di consueto prima di cantarlo lo annuncia. Al boato della folla parte la bellissima canzone. Seguono "Champagne Supernova" e "The meaning of soul", poi la frenetica "Mucky fingers". Ogni tanto tra una canzone e l'altra Liam bratela qualcosa di incomprensibile se non se sei inglese, e l'unica cosa che riesco a capire è: "Adesso una canzone per le donne" o qualcosa del genere. Il discorso torna perché la band attacca "Wonderwall", e il pubblico gli va dietro con tanto di voce e accendini. Il concerto volge alla fine con "Shakemaker" e "Songbird". Per tutte le due ore mi sono ripetuto in testa "cavolo, spero che la mia preferita la facciano, mi sa che tra poco finisce e sta a vede che non la fanno... dai la devono fa per forza, è la meglio..."
La speranza non è stata vana perché quando Liam ha annunciato: "Now we have the last one" o qualcosa di simile e la gente si chiedeva con quale brano avrebbero concluso, io conoscevo già la risposta. Noel prende il microfono "le canzoni melodiche le canta lui. Ma si dai, c'è ora. Per forza." A dimostrazione che la folla desiderava e aspettava proprio quella, al suono del primo inconfondibile accordo il boato è più forte di tutti, la canzone viene cantata a squarciagola da tutti, la mia felicità, le emozioni e il ricordo così vivo dell'estate si sprecano in una notte di inizio febbario. E così, all'ultima nota di "Don't look back in anger", la mia preferita, la folla ora realmente appagata non la smette più di applaudire e di urlare. Gli Oasis decidono di fare un ultimo regalo a tutti i giovani appassionati di rock, la cover di "My generation" degli Who. Poi si congedano e salutano: "Thank you, bye bye". "Bye bye Oasis" penso "ci rivedremo presto".
E' stato davvero un concerto indimenticabile.







Prima del concerto


Durante il concerto

Lo storico cimelio